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Prossimo evento: Manifestazione Internazionale - Domenica 19. giugno, Ore 18.00 Piazza Garibaldi

domenica 22 maggio 2011

Indign-arte

Subito dopo pranzo, proprio quando la domenica gli artigiani tardivi smontano le loro bancarelle dai bordi del piazzale, si sono riuniti una ventina di giovani e nel giro di mezzora il loro numero è raddoppiato. Muniti di cartelloni rossi, hanno ribattezzato Piazza del Carmine in “Piazza XV Maggio”, con buona pace della Madonna e dei piccioni. Tante sculture di palloncini, bombolette spray, qualche chitarra, un clarinetto, percussioni e un cartellone lungo 50 m sul quale poter dare uno sfogo grafico e creativo al proprio malcontento. Persino alcuni bambini hanno voluto dare il loro contributo. Tra i tanti disegni, uno rende molto bene l’idea di fondo: un pesce grande rincorso da tanti pesci piccoli che vanno a formare un pesce ancora più grande con la bocca spalancata, pronto ad inghiottire il “potente”. Una didascalia, nel caso non fosse abbastanza chiaro, rimarca: “Se non ci permetterete di sognare, vi impediremo di dormire”.

Circolano dei fogli bianchi titolati con vari input: “Perché sei indignato?” “Che cosa proponi?” “Incazzati!”. È compito dei presenti compilarli e successivamente leggerli a voce alta davanti a tutta l’assemblea. I punti toccati vertono soprattutto sulla disoccupazione e la mancanza di prospettiva. C’è persino chi scrive che sia più facile morire. Ma tutto sembra, tranne che questi ragazzi vogliano soccombere. Il loro compito è difficile: si tratta di riaffermare dei diritti con forza e determinazione. Ma ne va della salvezza della società.
Alcuni “adulti” si fermano ad osservare. Chiedono, si informano, e poi si indignano. Ci raccontano quanto sia arduo non arricchire il sistema, boicottando quotidianamente i beni superflui e i prodotti delle multinazionali. Ma ci raccontano anche che è possibile condividere un’antica saggezza e tornare a produrre formaggi e a riciclare abiti in casa propria.

Poi, ad un tratto, tre sportivi di passaggio richiamano su di loro l’attenzione dei presenti, dedicano varie performance di freestyle alla lotta anticapitalista. Peccato, che siano loro stessi delle pubblicità viventi in quanto sponsor di una nota catena di negozi di tecnologia ed elettrodomestici, pagati appositamente per esibirsi sfoggiando una maglietta col marchio ben in evidenza. Gli indignati apprezzano comunque e sorridono verso ogni gesto inaspettato dei curiosi, che sembrano ammirare stupiti come questi “giovani” discutano con così tanta lucidità delle loro sfigate sorti. 

E magari, tornati a casa, chiederanno ai loro figli: “E tu, perché non ci sei andato?”

2 commenti:

  1. la combinazione di arte e solidarietà è une delle cose più belle uno dei fini più onorevoli d'una società, oggi era un buon esempio come si può creare un ambiente armonico cosi.
    bellissimo articolo MArtina!

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  2. Certo, bellissimo articolo martina,
    tanto quanto levento su cui parla

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